Quello che vogliono i siciliani

Quello che vogliono i siciliani

Ma cosa vogliono i siciliani, cosa auspicano, per cosa si impegnano quando possono mettere in gioco le proprie idee e le proprie esigenze? E qual è il fil rouge – se c’è – che lega tra loro le volontà civiche da un capo all’altro dell’Isola?
Beh, una cosa è certa. Qualche suggestione – di particolare interesse a poche settimane dalle elezioni del 25 settembre – può venire dalla democrazia partecipata, quel meccanismo che obbliga i Comuni a spendere con il coinvolgimento dei cittadini una piccola quota del Bilancio.

Ed ecco che dalle ricerche del gruppo di lavoro di “Spendiamoli Insieme” della no profit Parliament Watch Italia emergono alcune priorità che intercettano una gran parte dei 90 progetti finanziati nei 48 “campanili” che hanno già completato i processi di democrazia partecipata per l’anno in corso (7 dell’Agrigentino, 3 ciascuno per le aree catanese, ennese, ragusana e siracusana, 1 dell’Ennese, 18 del Messinese, 8 del Palermitano, 2 del Trapanese). Una priorità è la preoccupazione, la cura, l’attenzione per giovani e giovanissimi. L’altra è la voglia di promozione delle specificità dei singoli territori, di ciò che li caratterizza e li identifica, sia sotto il profilo delle culture sia sotto quello della natura. A questi due ambiti è riconducibile la metà dei progetti, in particolare 37 progetti la cui descrizione è completa e un’altra dozzina di progetti che si riferiscono ad un’area tematica o a un insieme di interventi.

Bambini in primo piano

Bambini e ragazzi tornano insomma in primo piano dopo essere stati protagonisti dell’approfondimento relativo ai 170 Comuni che consentono la partecipazione dei minorenni proprio ai processi di democrazia partecipata. Da est a ovest, da nord a sud, è proprio riservato ai più giovani l’interesse mostrato – dati e voti alla mano – da tante cittadinanze.
Lo si vede già nei casi in cui ai cittadini si consente solo la scelta dell’area tematica (o solo la preferenza tra gli interventi proposti dai Comuni). E in questo senso gli esempi vengono soprattutto dall’Area Metropolitana di Messina. A Naso (3571 abitanti) i residenti hanno scelto di dare il via ai servizi scolastici. A Falcone (2708 abitanti) con i 10 mila euro della democrazia partecipata si è deciso di completare il parco giochi di Piazza Marina (che, con 141 voti su 178 stravince rispetto ad altre 5 possibilità tra cui la riqualificazione di una fontana, la predisposizione di display informativi, la collocazione di elementi di arredo urbano). A Capri Leone i 15.451,24 € del 2022 saranno investiti in trasporto scolastico degli alunni della scuola secondaria di II grado che frequentano istituti scolastici fuori dal territorio comunale, premi studio per gli alunni meritevoli, acquisto strumenti e materiali nell’ambito scolastico.
A questi Comuni si affiancano, nel Ragusano, Modica (53658 abitanti), dove si usano le risorse per sostituire la pavimentazione dell’impianto sportivo dell’Oratorio San Domenico Savio, e, nell’Agrigentino, Calamonaci (1257 abitanti, fondi per 7.157,40 €) dove si intende finanziare, tra l’altro, l’arredo scolastico.
Ma l’attenzione per i più giovani emerge ancora di più là dove i cittadini hanno potuto fare proposte e poi le hanno potute votare, due passaggi che rappresentano la corretta applicazione delle normative regionali. In questo caso gli esempi si trovano nell’intera regione.
Nel Messinese ci sono San Piero Patti (2693 abitanti, fondi per 17.500,00 €), dove due dei quattro progetti vincitori sono il potenziamento della dotazione del centro di aggregazione giovanile (proposta da Valeria Cannizzo) e “Tutti giù in cortile” (di A.S.D. Ludosport), e Venetico (3944 abitanti, fondi per 10 mila euro), in cui uno dei due progetti finanziati prevede l’installazione di condizionatori nella Scuola Primaria e di prato sintetico nella Scuola dell’Infanzia. Nel Catanese c’è Misterbianco (49307 abitanti) con la risistemazione e la messa in sicurezza del campo di calcio parrocchiale. Nel Siracusano c’è Priolo Gargallo (11585 abitanti, fondi per 15 mila euro) dove vince il progetto “Scuole cardio protette” presentato dalla Misericordia.
Un altro esempio è quello registrato nel Trapanese: a Poggioreale (1436 abitanti) con i 10 mila euro della democrazia partecipata 2022 si realizzeranno la colonia estiva (proposta dall’Associazione Coro degli Angeli), la Baby estate (Misericordia), la serata di intrattenimento per bambini (Associazione Eterna Fratellanza). L’unica concessione agli adulti è la serata di cabaret.
Sempre nel Trapanese a Pantelleria su 9 proposte approvate, quattro sono interamente dedicate a bambini e ragazzi: lo spazio bimbi per eventi estivi (DPlanet di Dora Pia Brignone), i corsi di tennis per ragazzi indigenti (Circolo Tennis), “Esplora Pantelleria 2022”, attività collettive all’aperto per i più piccoli (Associazione di Promozione Sociale Resilea) per 20 bambini dai 6 ai 10 anni, Pantelleria Football Camp (Lorenzo Gabriele) riservato a 25 bambini dai 6 ai 12 anni. Ma ci sono anche il progetto di corsi di vela base e speciali della Lega Navale che destina una quota di partecipazione a minorenni, e un mini laboratorio per bambini dai 5 ai 10 anni che fa parte delle manifestazioni di un sesto progetto, la Sagra dell’Olio Nuovo Pantesco ideata da Simone Impellizzeri.
E nell’Ennese ecco Barrafranca (12126 abitanti) dove i 5.493,65 € disponibili danno vita a 10 progetti tra i quali 3 riguardano espressamente i più piccoli: l’attività sportiva per bambini proposta da ASD Barrese, l’estemporanea di pittura e animazione per bambini dell’Associazione Liberante e l’attività sportiva e animazione per bambini di ASD Privilege.

Identità, che passione!

Proprio i casi di Pantelleria e di Barrafranca “traghettano” la rassegna di cosa vogliono i siciliani dall’attenzione riservata ai minori ad un’altra tematica molto presente, quella della promozione delle specificità del singolo territorio. Un’ottica glocal che premia ciò che c’è di unico e di identitario in un luogo e in una comunità.
A Pantelleria in quest’ambito ricade la proposta della Sagra dell’Olio Nuovo, che prevede un bel po’ di attività con l’intento espresso di supportare un turismo autunnale “nel rispetto di quelle che sono le bellezze e le attività tradizionali”. Sempre in quest’area ricadono anche gli ultimi tre progetti finanziati: la pubblicazione del Vocabolario Italiano-Pantesco ideata da Nuccia Farina, la Giornata del Mare che il Circolo Velico immagina dedicata alla tradizione marinara pantesca, dai maestri d’ascia alle “barche volanti”, e Fotografando Pantelleria del Circolo Ogigia che propone un corso di fotografia tenuto da “un noto fotografo e memoria storica dell’isola, Mario Valenza”.
A Barrafranca si tratta invece della presentazione dei prodotti locali con degustazione e mostra fotografica proposta dalla Pro Loco, dell’evento di animazione con la sfilata degli sbandieratori voluto dal Gruppo spettacolo Arcobaleno, della sfilata per le vie cittadine del Corpo bandistico Città di Barrafranca, dell’iniziativa di realizzazione e lancio del Tricolore ideata dal Gruppo Nuovamente Tradizionale che ha lo scopo di promuovere e valorizzare le tradizioni locali e “proporne nuove”.
Ma sono tante altre le attività ideate e “preferite” dai cittadini che si ricollegano alla promozione dei territori. Nel Libero Consorzio di Siracusa ad Avola (30667 abitanti, fondi per 30.983,74 €) una delle tre idee vincitrici è quella presentata da Paolo Raeli il quale, per valorizzare la coltivazione e la lavorazione della mandorla tipica del luogo, ha ideato un evento da svolgersi nel centro culturale giovanile coniugando enogastronomia e cultura locale.
Nel Libero Consorzio di Agrigento a Bivona (3401 abitanti, fondi per 18.036,23 €) quasi l’intera somma disponibile (17.500,00 €) viene destinata alle attività di promozione e valorizzazione della Sagra della Pescabivona proposte dall’associazione Share your Life. Si tratta di rilanciare la sagra “divenuta oramai un vero brand di marketing territoriale”, dopo la battuta di arresto causata dall’emergenza Covid, e utilizzare l’occasione non solo per “sostenere il comparto agricolo bivonese che si basa principalmente sul settore della pesca” ma anche come “vetrina per fare conoscere la città con le sue bellezze artistiche e ambientali”.
Nell’Area Metropolitana di Messina a San Piero Patti (2693 abitanti, fondi per 17.500,00 €) il primo progetto per numero di preferenze è quello intitolato “Il cammino dell’acqua” e proposto da Franco Pintabona. L’idea alla base è il ripristino, la valorizzazione e l’inserimento nei circuiti turistici di un antico sentiero che dalla Fontana del Re si addentra nella Vallata del Simeto fino a congiungersi con “Il sentiero del cuore” di San Fantino tra i ruderi del mulino e le sorgenti di acqua sulfurea (una delle passeggiate che l’anno scorso hanno fatto parte della prima edizione del Festival “Borghi dei Tesori”) ripercorrendo la vecchia mulattiera e toccando punti strategici per la storia del luogo. Si tratta di rimettere in sesto il percorso attraverso la scerbatura e di indicarlo con apposita segnaletica. Ma si tratta anche di realizzare “una mappa turistica che includa tutti i percorsi naturalistici del territorio”.
Nel Libero Consorzio di Caltanissetta, a Delia (3984 abitanti, fondi per 16.650,00 €) il progetto più votato è quello relativo ai “Reperti archeologici del Castellazzo”. I reperti – che erano stati al centro di una proposta presentata già per il processo di democrazia partecipata 2020 – necessitano di catalogazione, riordinamento, pulitura per un’adeguata esposizione. Ma è la seconda parte del titolo a indicare lo scopo sotteso all’iniziativa: “Conoscere il passato per costruire il futuro”.
E si tratta di rendere presente, conosciuto e fruibile il passato anche nel caso di Termini Imerese nel Palermitano. La cittadina (25593 abitanti, fondi per 12 mila euro) ha visto come progetto più votato quello relativo al ponticello medioevale che scavalca il torrente “Barratina”, tra la via Senatore Edoardo Battaglia e il largo delle Concerie, una delle emergenze architettoniche, storiche e artistiche del luogo. Con i fondi della democrazia partecipata, ma anche con la collaborazione di altre associazioni e di privati, l’Archeoclub Himera intende abbattere un piccolo fabbricato di nessun interesse adiacente al ponticello “che così potrà essere pienamente ammirato anche da chi percorre la via Senatore Battaglia”, ripristinare il selciato “per garantire il comodo transito dei pedoni”, restaurare l’edicola votiva, potare le piante il cui fogliame non consente il passaggio di luce del faro, realizzare l’illuminazione con “lampade da terra” a led a ricarica fotovoltaica e installare ai due ingressi del ponte gli appositi dissuasori verticali in pietra calcarea con varchi per il transito di carrozzelle.

Tra passato e futuro

Marketing territoriale, sostegno alle economie sostenibili, sviluppo turistico, promozione dei territori, diffusione della conoscenza ed impegno d’affetto per la propria città – si legge, con queste o altre parole, nella gran parte delle proposte per la democrazia partecipata – servono a mantenere in piedi quei valori, anche occupazionali e imprenditoriali, che rappresentano una vera e propria “eredità” da trasmettere alle nuove generazioni. La conclusione è che tra passato e futuro i siciliani scelgono entrambi. Ricordando che tra l’uno e l’altro c’è un legame imprescindibile.

Iria Cogliani

Bivona, foto di Salvatore Giallombardo, CC BY-SA 2.0, via Wikimedia Commons

Le informazioni contenute in questo pezzo sono costruite sui dati disponibili su “Spendiamoli Insieme” al 31 agosto 2022