Misterbianco, parla il Sindaco: “così si educano le nuove generazioni al bene comune”

Misterbianco, parla il Sindaco: “così si educano le nuove generazioni al bene comune”

«È un modo per responsabilizzare i giovani rispetto alla cosa pubblica, ma è anche – anzi, è soprattutto – un modo per consentire alla loro sensibilità e alla loro visione del futuro di entrare in gioco da protagonisti, perché questa sensibilità e questa visione sono utili, necessarie, alla crescita dell’intera comunità».
È dalla parte dei giovani, decisamente, il sindaco di Misterbianco Marco Corsaro, giovane anche lui – ha 37 anni – e abituato ad aver a che fare con i giovani, essendo educatore sportivo per ragazzi. «Una vera “trincea”, quella dell’educazione delle nuove generazioni ai valori sportivi del fare squadra, dello stare insieme, del darsi vicendevolmente l’assist giusto. Una “trincea” nella quale sento di avere imparato moltissimo».
Sarà anche a causa di questa esperienza che Corsaro considera «giusta e sana» la scelta, fatta nel regolamento e applicata negli avvisi anno dopo anno, di coinvolgere a pieno titolo nei processi di democrazia partecipata i ragazzi della sua città. Misterbianco è infatti uno dei 170 Comuni siciliani che consentono la piena partecipazione ai residenti dai 16 anni in su. Possono proporre progetti e possono votarli.
«Il bene comune è davvero un bene di tutti se tutti lo sentono tale. In sé la normativa sulla democrazia partecipata siciliana che obbliga l’ente locale ad aprire ai cittadini e a far loro decidere come usare una parte del bilancio sviluppa un principio che va esattamente in questa direzione. Ed è ancora più importante che i nuovi cittadini vengano educati presto a confidare sia nelle proprie idee sia nel proprio Comune, nella capacità di ascolto, accoglienza e confronto dell’ente locale, che è la prima istituzione, quella di massima prossimità».
Non per caso Misterbianco sul sito Spendiamolinsieme.it è “tutta verde”, vale a dire che è una di quelle città dove dal 2016 a oggi ogni anno si sono trovate informazioni e documentazione. Ma non è tutto. Misterbianco ha il suo regolamento, adottato nel 2018 (ed è appena il caso di ricordare che ancora nel 2022 ci sono quasi 100 città siciliane che ne sono sprovviste, nonostante sia un obbligo di legge), pubblica ogni anno avvisi ed esiti, a dare conto delle scelte dei cittadini, e rispetta (al contrario di due Comune su tre) la scadenza del 30 giugno, data entro la quale, avendo diritto a fondi superiori ai 10 mila euro, deve avviare il processo. Nel 2022 è stato uno dei “velocisti”, con avviso del 13 dicembre dell’anno scorso e proposte da presentare entro febbraio di quest’anno. L’esito? Già pubblico e pubblicato a luglio.
Vero è che i soldi non sono poi tanti, Misterbianco viaggia sui 22/23 mila euro l’anno, ma è altrettanto vero che «essendo spesi per rispondere a bisogni precisi, avvertiti dalla comunità, e per realizzare idee progettuali su cui i cittadini si sono scommessi e impegnati, hanno un valore che va anche al di là del semplice fatto finanziario. Un valore, voglio dirlo, di educazione del pubblico amministratore a mantenersi in quotidiano contatto con la comunità che è chiamato a guidare».
Guardando proprio all’esito del processo di quest’anno, Corsaro racconta che il progetto più votato, come ogni anno, sarà quello interamente finanziato, ma, eventualmente in quota parte con fondi residui della democrazia partecipata e in quota parte con fondi del Comune tout court, l’intenzione è quella di finanziare anche il secondo classificato.
Il primo progetto, che ha avuto il 36,40% delle preferenze, è quello proposto dalla Parrocchia “San Massimiliano Koble” e prevede la risistemazione e la messa in sicurezza del campo di calcio parrocchiale. «Ed ecco – dice sorridendo il sindaco – che si torna sul valore dello sport in termini di condivisione e di educazione». Ambito nel quale si sviluppa anche il secondo progetto, presentato da Carmelo Leone e Massimo La Piana e intitolato “Misterbianco città del benessere e dello sport”.
«Peccato – aggiunge il primo cittadino – che non si possano finanziare tutti i progetti ammessi, perché tutti nascono da buone idee». Sono 13, non pochi. Il terzo classificato, ricorda il sindaco, è stato presentato da un giovane, Emanuele Di Caudo, e riguarda un intervento nelle scuole, dunque direttamente destinato ai minori. «Ma, come dicevo, i progetti mi sembrano tutti validi».
E infatti, dal restauro di antichi affreschi alle visite guidate nelle fattorie didattiche, dalla segnaletica turistica ad eventi di piazza, nel fare le proprie proposte i misterbianchesi hanno dimostrato di «avere molto a cuore la città». Tanto che – ed è una anticipazione – il sindaco assicura che il prossimo anno in contemporanea alla pubblicazione del nuovo avviso saranno organizzate «assemblee sulla democrazia partecipata nei vari quartieri, così da coinvolgere ancora di più, ancora più profondamente, tutti gli abitanti. La partecipazione è un valore che merita grande impegno».

Iria Cogliani

Misterbianco, foto di Anima della notte – CC BY-SA 3.0, via Wikimedia Commons