A pochi mesi dalla fine dell’anno a che punto è la democrazia partecipata?

A pochi mesi dalla fine dell’anno a che punto è la democrazia partecipata?

Sarà un tour de force l’attuazione della legge siciliana sulla democrazia partecipata in questo ultimo quadrimestre dell’anno 2022. Lo dicono i numeri. Ad avere già avviato i processi sono infatti 143 Comuni su 391, poco più di un terzo del totale, il 36,3%. Mentre ad averli conclusi, con l’assegnazione dei fondi al progetto o ai progetti vincitori, sono in tutto 52, ovvero il 13,2% del totale.

Non è una novità. Anche l’andamento degli anni scorsi racconta il concentrarsi delle attività dopo l’estate. Anche per questo – per vedere se si muoverà qualcosa in più rispetto al passato, se qualcuno dei Comuni finora assenti sarà in grado di impegnarsi – val la pena di fare il punto in questo settembre, quando appena un centinaio di giorni ci separano dal nuovo anno. E magari sarà il caso di tornare a fare il punto proprio attorno a Capodanno, così da scoprire – territorio per territorio – vizi e virtù.
Il punto si fa, in ogni caso, utilizzando i dati venuti fuori dal monitoraggio civico messo in piedi dal progetto “Spendiamoli Insieme” e – come sempre – si invitano tutti gli interessati a rendere note eventuali inesattezze o informazioni che non siano state recepite (basta mandare una email a info@spendiamolinsieme.it).

Intanto, però, mancano all’appello circa 2/3 dei Comuni, con la punta più avanzata che si registra nel Messinese, dove il 50% degli enti ha già attivato il processo, e quella più in ritardo che invece riguarda il Catanese e il Siracusano, aree nelle quali a dover ancora partire è il 76% dei Municipi.

Libero Consorzio di Agrigento

Nel Libero Consorzio di Agrigento, su 43 Comuni, in 7 hanno portato a compimento gli iter per la democrazia partecipata, mentre ad attivarli sono stati in tutto 19 (il 44%). Per il 56% degli enti è ancora tutto da fare.
A quanto è dato conoscere, visto che non sempre gli importi sono indicati nei vari avvisi e documenti, le somme disponibili nell’Agrigentino vanno dai 4000 euro e rotti di Joppolo Giancaxio (1139 abitanti), dove i cittadini possono presentare proposte entro il 20 settembre, ai 23 mila di Siculiana (4254 abitanti), dove le proposte dovevano essere presentate entro il 30 giugno.
E ci sono alcuni enti che aggiungono qualcosa dalle proprie casse, come succede a Lampedusa e Linosa che non solo si arriva a spendere 29250,24 euro su una base minima di 21761,67 euro disponibili, non solo ha già completato il processo, ma ha anche visto votare per scegliere il progetto vincitore (poi risultato essere il Raduno per la pace proposto dall’Associazione Culturale Musicale Lipadusa) un quarto della popolazione (1287 su 6356 abitanti). E l’Amministrazione si riserva di avviare una nuova procedura per la spesa della somma residua a valere sul 2022.
Tra le tante curiosità che emergono nell’Agrigentino la più importante è però un’altra: a risultare inadempiente da anni è proprio la capitale Agrigento (57592 abitanti). Secondo quanto rilevato dai ricercatori, infatti, l’ultimo anno in cui il Comune ha speso i fondi è stato il 2017. Già nel 2018 l’ente ha restituito le risorse alla Regione, pur essendo stato rintracciato un avviso che dava il via al processo. Dal 2019 a oggi “Spendiamoli Insieme” non ha più trovato notizie.

Area Metropolitana di Palermo

Succede altrettanto nell’Area Metropolitana di Palermo. Palermo (647422 abitanti) risulta non aver mai svolto i processi; e qui le somme rimandate ogni anno alla Regione sono decisamente significative, attorno ai 300 mila euro. Ma tant’è. La città non è mai riuscita ad adottare il regolamento della democrazia partecipata e da qui sembrano aver origine tutti i problemi. Appare perfino ovvio che con 300 mila annui molte cose si potrebbero fare. A perdere l’occasione, neanche a dirlo, è anzitutto la cittadinanza.
Fatto salvo il caso della capitale, nel Palermitano le somme disponibili – per quanto dichiarato nero su bianco dai Comuni – vanno dai poco più di 3000 euro di Gangi (6484 abitanti), dove si chiamavano i cittadini a presentare progetti entro il 2 agosto, ai 20 mila e più di Polizzi Generosa (3097 abitanti, scadenza per la presentazione dei progetti fissata al 18 settembre) e Villafrati (3247 abitanti, scadenza per la presentazione dei progetti fissata al 30 giugno).
Detto ciò, nel Palermitano, in questo 2022, sono 29 i Comuni che hanno già avviato i processi (e sono 8 quelli che li hanno conclusi). Su 82. Vale a dire che il 35% dei Comuni ha svolto o sta svolgendo l’iter e il 65% degli enti deve ancora farlo.

Libero Consorzio di Trapani

E giusto per restare nella Sicilia occidentale, ecco il dato relativo al Trapanese che conta 24 Comuni. Procedimenti avviati: 7. Conclusi: 2. Dunque il 29% del totale si è già attivato e il 71% ancora no.
Le somme disponibili vanno dai 9407,32 euro di Vita (1888 abitanti, presentazione delle proposte entro il 24 agosto) ai 38936,86 euro di Pantelleria (7496 abitanti, processo già concluso con 9 progetti finanziati).
Neanche a dirlo, anche nel Trapanese nulla di fatto per il processo del 2022 proprio da parte della capitale. Trapani (65841 abitanti), d’altronde, l’anno scorso aveva pubblicato l’avviso ad ottobre (22 ottobre) e l’esito a dicembre (27 dicembre). Resta da chiedersi di quanti soldi si stia parlando. E la risposta è che secondo l’ultimo dato ufficiale rilasciato dalla Regione, quello relativo al 2020, Trapani dispone di 31 mila euro e cocci. E arriviamo ad un appunto che vale per Trapani e per tutti i Comuni (172 nell’intera Sicilia) che hanno più di 10 mila euro l’anno: la legge impone che l’avviso venga pubblicato prima del 30 giugno.

Area Metropolitana di Catania

Con 14 processi avviati, e 3 processi conclusi, su 58 Comuni, anche l’Area Metropolitana di Catania è messa tutt’altro che bene. Il 76% degli enti deve ancora mettersi in moto.
Ma qui c’è una vera e propria svolta da segnalare. A Catania (297499 abitanti) fino all’anno scorso i cittadini venivano coinvolti per scegliere tra un tot di interventi progettati dal Comune. Quest’anno invece nell’avviso (scadenza 10 ottobre) i cittadini sono chiamati a presentare idee progettuali a valere su una serie di aree tematiche. Un’apertura alla partecipazione civica che risulta ancora più importante se si pensa che la somma messa a disposizione è di 200 mila euro.
In quanto ai fondi degli altri Comuni del Catanese, per quel che emerge fin qui, al di là di Catania, il range cade tra gli 8.288,00 euro di Camporotondo Etneo (5049 abitanti, esito concluso con il finanziamento della sola proposta pervenuta, presentata dalla Pro Loco) e i 16 mila euro di Gravina di Catania (25419 abitanti, scadenza per la presentazione delle proposte fissata al 26 giugno).

Libero Consorzio di Siracusa

Percentuali simili tra Comuni che hanno attivato i processi e Comuni che ancora non l’hanno fatto si registrano nel Libero Consorzio di Siracusa. Su 21 Municipi in totale sono già partiti in 5. Ma qui la curiosità è che questi 5 hanno anche già concluso l’iter. Resta vero, però, che il 76% dei Comuni deve ancora mettersi in marcia.
Allo stato delle conoscenze, i fondi disponibili rientrano tra gli 11.677,65 euro di Carlentini (16870 abitanti) e i 30.983,74 euro di Avola (30667 abitanti). Per Carlentini – dove ha conquistato il finanziamento il progetto della Pro Loco per la “Valorizzazione e promozione delle attività culturali e di accoglienza turistica del territorio” – è una vera e propria notizia. L’ultima volta in cui la cittadina ha con certezza speso i propri fondi risale infatti al 2016. E per gli altri anni fino al 2021 in pratica non si sono trovate informazioni. Il contrario succede ad Avola dove i processi risultano attivati e le somme spese (tranne che per il 2019). Per il 2022 ad Avola i finanziamenti sono stati “vinti” da 3 progetti.
In quanto alla capitale del Libero Consorzio, Siracusa (119056 abitanti) è il primo Comune siciliano a collaborare con Parliament Watch Italia, la no profit cui si deve il progetto “Spendiamoli Insieme”, sta concludendo il processo 2021, per il quale ha appostato 50 mila euro, e sta per attivare quello del 2022.

Libero Consorzio di Ragusa

Sono 4 i processi avviati e 3 quelli conclusi nel Libero Consorzio di Ragusa, che conta 12 Comuni. In altre parole, il 66% del totale deve ancora attivare le procedure.
La capitale è già in corsa anche se, dei 4, è l’unica che non completato l’iter. Ragusa (71438 abitanti), ha infatti pubblicato l’avviso il 17 maggio e ha dato più di un mese di tempo ai suoi cittadini per presentare i progetti (scadenza 20 giugno), ma ancora non pare aver pubblicato l’esito. La città – che negli anni scorsi ha sempre attivato i processi – dispone di circa 49 mila euro annui.
Sui fondi del resto dei Comuni del Libero Consorzio i ricercatori di www.spendiamolinsieme.it hanno trovato poco. Giusto l’indicazione dei 13 mila euro messi a disposizione a Santa Croce Camerina (10741 abitanti) e i 20 mila euro messi a disposizione a Monterosso Almo (2857 abitanti). A Modica (53658 abitanti) non c’è indicazione dei fondi, che però, dai dati del 2020, si può dedurre siano di circa 35 mila euro.
I tre Comuni hanno già completato l’iter. A Modica ha vinto la proposta di interventi all’impianto sportivo dell’Oratorio San Domenico Savio, a Monterosso Almo a vincere sono stati 4 progetti e a Santa Croce Camerina si è assicurato il finanziamento la progettazione del completamento della pista ciclabile.

Libero Consorzio di Caltanissetta

Nel Libero Consorzio di Caltanissetta su 22 Comuni solo 6 hanno avviato il processo 2022 (e solo 3 lo hanno concluso). Il risultato è che il 72% degli enti non si è ancora attivato.
Intanto nella capitale l’iter è in corso. A Caltanissetta (60294 abitanti) è stato infatti pubblicato il secondo avviso, nel quale vengono rese note le aree tematiche scelte dai cittadini e si chiede agli abitanti di presentare proposte ad hoc (entro il 15 settembre). Sul tavolo ci sono 40 mila euro.
A parte questo, le altre somme messe a disposizione di cui si ha conoscenza vanno dai 3 mila euro di Serradifalco (5728 abitanti) ai 16.650 euro di Delia (3984 abitanti). In entrambi i Comuni il processo si è già concluso. A Serradifalco la vittoria è andata alla proposta di acquisto di 8 cestini per le deiezioni canine presentata da Antonietta Lovalente mentre a Delia il progetto più votato è stato quello sui “Reperti archeologici del Castellazzo”.

Libero Consorzio di Enna

Più che tempestiva è stata Enna (26638 abitanti), capitale dell’omonimo Libero Consorzio. Qui l’avviso è stato pubblicato abbondantemente entro la scadenza del 30 giugno fissata per i Comuni con più di 10 mila euro (prevedeva che le proposte fossero presentate entro il 25 marzo) e stanno per partire le votazioni per registrare le preferenze dei cittadini sui progetti ammessi alla consultazione popolare. La consultazione, peraltro, avrà luogo con la collaborazione di Spendiamoli Insieme. Non si sa però quanti siano i fondi a disposizione. Nel 2020, anno a cui fa riferimento l’ultimo dato ufficiale rilasciato dalla Regione, si trattava di 12.302,00 euro, che il Comune ha più che raddoppiato arrivando a 30 mila euro, e la stessa somma, 30 mila euro, ha posto a base dell’anno successivo, il 2021.
Detto questo, con 5 processi avviati (e 2 conclusi) su un totale di 20 Comuni, nell’Ennese il 75% degli enti deve ancora far partire la democrazia partecipata e le somme messe a disposizione vanno dai 5.493,65 euro di Barrafranca (12126 abitanti, iter completato con il finanziamento di 10 progetti) e i 30.360,00 euro di Catenanuova (4598 abitanti, scadenza per la presentazione delle proposte dei cittadini fissata al 5 agosto).

Area Metropolitana di Messina

Ed eccoci all’Area metropolitana che ha il maggior numero di Comuni, quella di Messina con i suoi 108 Municipi. Qui hanno già concluso i processi 18 enti, ma ad averli già avviati sono state 54 amministrazioni, esattamente il 50% del totale. Non per caso è messinese la rappresentanza più folta dei 50 Comuni sui 172 con più di 10 mila euro annui che hanno rispettato la scadenza del 30 giugno pubblicando in tempo i propri avvisi. Ed è stata abbastanza tempestiva anche la capitale Messina (227424 abitanti) che ha in “ballo” 113.143,28 euro e, con avviso d’inizio luglio, ha fissato la scadenza per la presentazione delle proposte dei cittadini al 30 settembre. La procedura scelta dalla città è pero piuttosto complicata e i dati della partecipazione finora sono stati poco incoraggianti (nel 2021 hanno votato 625 cittadini, nel 2020 erano stati 658).
Comunque sia, al netto dei fondi per Messina, l’Area vede disponibili somme di ogni entità: il piccolo Comune di Basicò (570 abitanti, scadenza per le proposte dei cittadini fissata al 30 giugno) ha a disposizione 4.700,00 euro mentre, al polo opposto, Lipari (12475 abitanti, scadenza per le proposte dei cittadini fissata al 29 luglio) dispone di 61.789,46 euro.

Iria Cogliani

Foto della Tonnara di Avola, Codas2, CC BY-SA 3.0 <https://creativecommons.org/licenses/by-sa/3.0>, via Wikimedia Commons

Le informazioni contenute in questo pezzo sono costruite sui dati disponibili su “Spendiamoli Insieme” al 15 settembre 2022