Quasi record per i progetti di democrazia partecipata finanziati con fondi 2023

Quasi record per i progetti di democrazia partecipata finanziati con fondi 2023

Con 543 progetti civici finanziati in 258 città siciliane, il 2023, secondo i dati di Spendiamoli Insieme, si conferma uno degli anni più fruttuosi per la democrazia partecipata in Sicilia. Ad oggi, il 66% dei Comuni siciliani ha assegnato i fondi messi a disposizione l’anno scorso dalla legge regionale che obbliga le amministrazioni locali a destinare una piccola parte del loro budget a progetti scelti e votati dai cittadini. E il dato è destinato certamente ad aumentare per via del ritardo con cui i processi terminano.

Si arriverà a breve a superare i numeri del 2022, anno in cui 262 Comuni avevano sostenuto 537 progetti. Una previsione figlia della prassi: ancora una cinquantina di città devono completare i processi di partecipazione , altri li avvieranno, e potrebbero volerci mesi, se non anni, per chiudere la partita. Basti pensare a Taormina, che solo il 12 febbraio 2024 ha lanciato il processo di democrazia partecipata 2022: un segnale di come i tempi della partecipazione non si concilino con quelli della pubblica amministrazione.

Le scadenze restano un’incognita e per i “ritardatari” c’è ancora speranza

Sulla questione scadenze ci sono più incognite che certezze, perciò è difficile considerare il bilancio della democrazia partecipata 2023 chiuso. Stando alle circolari esplicative regionali, per non restituire i fondi annuali della democrazia partecipata i Comuni erano tenuti ad avviare l’iter di coinvolgimento della cittadinanza entro il 2023, mentre quelli che avevano a disposizione più di 10.000 euro dovevano farlo entro il 30 giugno. Gli impegni di spesa, invece, potevano essere assunti con più elasticità, anche a valere sulla quarta trimestralità dei trasferimenti regionali, quindi entro il bimestre gennaio-febbraio 2024. Ma se si considera che il computo dei “virtuosi” e dei “sanzionati” arriva dalla Regione in media con tre anni di ritardo (l’ultimo, relativo al 2020, è stato pubblicato nell’aprile 2023) , si può affermare che i “ritardatari” del 2023 sono ancora in tempo a concludere i processi. Se lo faranno, anche se in ritardo, quasi certamente non saranno sanzionati.

«La questione delle scadenze è un elemento determinante per un corretto svolgimento dei processi di democrazia partecipata che l’attuale legge regola in modo poco efficace», sottolinea l’associazione Parliament Watch Italia. «Per questo, con la nostra raccolta firme (oltre 3.000 quelle già arrivate) Scriviamola Insieme chiediamo alla Regione Siciliana di co-progettare una nuova legge sulla democrazia partecipata, che nasca sulla base dei dati raccolti dal nostro progetto e dalla collaborazione con Comuni e associazioni locali che da anni fanno esperienza nell’ambito dei processi di democrazia partecipata nei propri territori».

Fondi impegnati intorno al 2% dei trasferimenti regionali, ma c’è chi fa di più

Sul fronte dei soldi, sempre secondo le nostre rilevazioni sugli atti ufficiali pubblicati da ciascun ente, ad oggi i Comuni siciliani hanno impegnato per il 2023 circa 359 mila euro nell’Agrigentino, 173 mila nel Nisseno, 400 mila nel Catanese, 183 mila nell’Ennese, 840 mila nel Messinese, 849 mila nel Palermitano, 126 mila nel Ragusano, 154 mila nel Siracusano, 253 mila nel Trapanese. La stragrande maggioranza dei centri si attiene alla lettera della legge regionale e destina intorno al 2% dei fondi ricevuti annualmente. Qualcuno fa di più, attingendo a risorse diverse.

Tra chi incrementa il budget 2023 con fondi comunali ci sono Caltabellotta e Villalba. Altri Comuni, invece, investono in democrazia partecipata i bonus ricevuti dalla Regione per i processi partecipativi realizzati negli anni precedenti, arrivando anche a raddoppiare la cifra disponibile. Succede a Siculiana, che passa da 23 mila a 46 mila euro, e a Patti, che va da 3 a 8 mila euro grazie al bonus Democrazia Partecipata 2019.

Alessia Cotroneo

 

Veduta di Caltabellotta, foto pagina Facebook del Comune.

Le informazioni contenute nell’articolo sono aggiornate al 29 febbraio 2023 e sono il risultato del lavoro di ricerca del progetto “Spendiamoli Insieme”. Se ritieni che siano inesatte o incomplete, segnalacelo con una mail a info@spendiamolinsieme.it e provvederemo a verificarle e ad aggiornarle.