Non è solo Partinico. Qui e là si registrano casi di mancata spesa, mancato rispetto delle scadenze, addirittura mancanza di regolamento nei Comuni “prossimi”. Basti considerare l’area delle cittadine facenti parte del Distretto di Partinico, che sono Borgetto, Balestrate, Trappeto, Giardinello, Camporeale, Montelepre, San Cipirello e San Giuseppe Jato, e quelle che, pur non facendo parte del Distretto, sono confinanti, che sono Terrasini, Carini, Monreale e Alcamo (l‘unico che non fa parte dell’Area Metropolitana di Palermo e afferisce invece al Libero Consorzio di Trapani).
Niente votazioni di preferenza
Un Comune che ha già concluso il processo di democrazia partecipata per quest’anno è San Cipirello (5172 abitanti, regolamento del 2018), che è commissariato dal novembre 2021. È quindi il Commissario a firmare la delibera di Giunta del 9 giugno che assegna i fondi a 3 dei 9 progetti presentati. Un problema, però, c’è: non si svolgono votazioni, i cittadini non sembra possano esprimere una propria preferenza. La formula utilizzata nel documento recita: “valutata la fattibilità delle proposte e dei suggerimenti pervenuti a questo Comune, si intende accogliere le proposte progettuali”. E giù l’elenco dei progetti ammessi a finanziamento (due progetti del Circolo di Legambiente “Giuseppe Giordano”, “Spegnila Bene” e “Parco Urbano”, assegnatari rispettivamente di 600 euro e di 4.900 euro, e un progetto dell’Associazione Kaleidos Cultura e Natura, “Uso consapevole dei nuovi media – Scrittura giornalistica”, finanziato con 1.500 euro). Nemmeno nel 2021 si era votato, ma in quel caso era stato presentato un unico progetto (“Libro fotografico” proposto dalla Pro Loco). Tuttavia la questione – niente votazioni di preferenza – si ripropone anche negli anni precedenti: là dove sono stati rintracciati gli esiti, a scegliere quali interventi finanziare è sempre il Comune, talvolta rimodulando i budget dei progetti presentati al fine di accoglierli tutti (succede nel 2019), talaltra semplicemente accogliendone alcuni e non altri (succede nel 2018). E qui e là, anche in presenza di esiti, le somme risultano restituite alla Regione (succede sia nel 2019 sia nel 2018).
Unico progetto, unico proponente
Il processo 2022 di democrazia partecipata è invece in corso a Giardinello (2270 abitanti, regolamento del 2017). Quest’anno l’avviso è datato 28 luglio e prevede la presentazione di progetti da parte dei cittadini entro il 4 agosto (la somma disponibile è di 4.700,00 euro). Ma negli anni precedenti tanti erano stati i segnali che qualcosa non andava per il verso giusto. L’anno scorso, per esempio, l’iter è stato decisamente ritardato. Sul tavolo 4.200,00 euro, avviso del 14 dicembre, esito del 23 dicembre, e progetto vincitore quello della Pro Loco (iniziative per il Natale). Sempre la Pro Loco è il proponente del progetto vincitore del 2020 (per 4.354,00 euro disponibili e una spesa effettiva di 3.200,00 euro). Il progetto (“Feste e tradizioni popolari”) è unico e solo, dunque non si procede a votazione. Tutto identico anche l’anno precedente: proponente la Pro Loco, progetto unico, niente votazioni (ad “Attività sociali, scolastiche educative, culturali, sportive e politiche giovanili” si destinano 3.200,00 euro, restituendo 914,62 euro alla Regione, poiché la somma effettivamente disponibile era di 4.114,62 euro). Spesa per 3.200,00 euro (per fondi effettivi pari a 4.261,14 euro e quindi con restituzione di 1.061,14 euro) nel 2018, anno per il quale non sono state rintracciate altre informazioni. Nel 2017 risulta una mancata spesa (3.178,07 euro) e nel 2016 invece i fondi risultano spesi (poco più di 7 mila euro).
Zero proposte dei cittadini
A San Giuseppe Jato (8236 abitanti, regolamento del 2018) l’avviso 2022 dà tempo fino al 17 giugno per la presentazione delle proposte da parte dei cittadini a valere su circa 5 mila euro. Resta da vedere cosa risulterà agli atti. I precedenti, però, non depongono bene. Nel 2021 non è stata presentata alcuna proposta, zero proposte anche nel 2020 (quando il Comune sceglie di spendere le risorse per “contributi scolastici”) e nel 2018 (quando il Comune finanzia il Servizio civico comunale e le manifestazioni per il Natale), mentre non si è riusciti a rintracciare notizie per gli anni 2016 e 2017 e 2019.
Democrazia partecipata non pervenuta
Su Borgetto (7126 abitanti) non si sono rintracciate informazioni per gli ultimi tre anni, dal 2020 (quando, secondo l’ultimo dato ufficiale, aveva 9.048,00 euro a disposizione) al 2022. In passato nel 2016 e nel 2019 sono stati trovati gli esiti ma le somme, rispettivamente 9.858,66 euro e 7.394,37 euro, risultano restituite alla Regione. Solo nel 2017 i fondi (4.827,26 euro ai quali il Comune aggiunge qualcosa di “tasca propria” per una spesa totale di 6.000,00 euro) risultano spesi. Annotazione finale: Borgetto non ha ancora adottato il regolamento di democrazia partecipata.
Niente da fare anche a Terrasini (12390 abitanti). Dal 2020 a oggi non si sa nulla. Anzi, si sa solo che nel 2020 aveva a disposizione la somma di appena 420,00 euro. E si tratta di fondi molto piccoli anche negli anni precedenti: 2.446,24 euro nel 2017 (ci sono avviso ed esito, tuttavia nei dati ufficiali della Regione risulta una mancata spesa), 1.432,00 euro (che risultano spesi) nel 2018, appena 486,42 euro (che risultano restituiti) nel 2019. Solo per il lontano 2016 sono stati rintracciati avviso ed esito e i fondi, che allora erano di 12.562,43 euro, risultano quasi interamente spesi (11.468,00 euro) per un impianto di videosorveglianza. Per completare: anche a Terrasini manca il regolamento.
Processi sì, ma senza regolamento
Pure Trappeto (3023 abitanti) è senza regolamento. Però quasi ogni anno mette in moto l’iter e spende i soldi. La pecca sta, oltre che nella mancanza della carta fondamentale, appunto il regolamento, anche nel fatto che i cittadini possono scegliere solo l’area tematica. Per dirne una, nel 2021 – peraltro con esito al foto finish (30 dicembre) – Trappeto dedica i suoi 9.089,00 euro all’acquisto di “arredo urbano” che si concretizza, su proposta del sindaco, nell’installazione di un monumento agli emigrati trappetesi, un mappamondo in marmo di Carrara su piedistallo. A decidere per l’arredo urbano sono “n° 113 su 113 manifestazioni di scelta”. Un dato importante perché – altra peculiarità – nell’avviso (datato 3 giugno) si legge che “qualora non si avesse una adeguata partecipazione, almeno 100 manifestazioni da parte di cittadini e associazioni, l’amministrazione procederà ad un incontro con le associazioni cittadine da cui scaturirà la scelta dell’Azione/Progetto”. E sempre arredo urbano è la scelta dei trappetesi anche nel 2020, quando, con l’aggiunta di circa 3 mila euro da parte del Comune alla somma disponibile di 7.140,00 euro, si spendono 10.113,80 euro per 15 fioriere e 4 cestoni posti in via XXIV Giugno. E negli anni precedenti? Dal 2016 al 2018 Trappeto spende i suoi fondi (in media attorno ai 5 mila euro) mentre sul 2019 non si sono rintracciate informazioni.
Come Trappeto pure Balestrate (6292 abitanti) sviluppa il processo di democrazia partecipata ogni anno (o quasi) senza regolamento e dando ai cittadini la sola possibilità di scegliere l’ambito tematico. Gli atti raccontano che nel 2021 la somma di 5.200,00 euro è stata destinata alla segnaletica turistica, nel 2020 si sono scelti segnaletica turistica e arredi per parco giochi social free (la spesa è sempre di 5.200,00 euro ma la somma effettivamente disponibile era un pizzico maggiore, 6.694,00 euro). Nel 2019 i fondi (5.325,02 euro) sono stati restituiti nonostante ci sia un esito (che dava la “vittoria” all’iniziativa “200 anni di Balestrate”) e nel 2018 la scelta (arredo urbano e telecamere di sorveglianza, spesa di 5.764,50 euro, restituzione di 240,13 euro) viene fatta il 27 dicembre dalle associazioni convocate dal sindaco come previsto in caso di preferenze inferiori a 100. Era andata decisamente meglio l’anno prima quando 518 cittadini esprimono la preferenza per gli arredi per il parco giochi della scuola elementare “A. Moro” (spesa di 6.072,93 euro) e infine si sa che anche nel 2016 la città ha speso i suoi fondi (9.120,00 euro).
Per quest’anno i ricercatori di “Spendiamoli Insieme” finora non hanno trovato informazioni né per Trappeto né per Balestrate.
Qui si può solo “preferire”
Monreale (37211 abitanti) nel 2019 adotta il regolamento e realizza l’iter. Tuttavia anche qui i cittadini non possono scegliere altro che l’ambito a cui destinare i fondi, che quell’anno erano di 10.314,17 euro ai quali il Comune aggiunge ulteriori somme fino ad una spesa di 15.201,99 euro con cui si acquistano nuove sedie, banchi e altri mobili necessari alle scuole. La stampa riporta che il processo di votazione conta in tutto 80 voti. Prima del 2019 era andata anche peggio, in termini di partecipazione. Nel 2017 avevano votato solo 22 persone, la scelta era caduta su “Interventi a sostegno dei cittadini in condizioni svantaggiate con progetto di servizio civico” e il Comune aveva raddoppiato i fondi a disposizione (12.397,26 euro) fino ad arrivare ad una spesa di 24.288,00 euro, mentre nel 2016 i 23.192,13 euro disponibili vennero restituiti alla Regione. Né è andata molto meglio dopo lo spartiacque del 2019. Nel 2020 per una somma di 13.022,00 euro votano in 30, la preferenza va all’acquisto di “beni funzionali al decoro all’arredo urbano” ma la Giunta Municipale con delibera del 05/02/2021 decide di destinare i fondi al progetto denominato “CAAS” mirato ad assicurare il diritto allo studio agli studenti “svantaggiati”. Su 2018, 2021 e 2022 non è stato possibile rintracciare informazioni.
Informazioni a singhiozzo, risultati altalenanti
Regolamento datato 2020 e iter avviati tra alti e bassi a Carini (38333 abitanti). Primo problema, la tempistica. La città infatti ha a disposizione più di 10 mila euro e pertanto dovrebbe avviare l’iter entro il 30 giugno. Quest’anno l’avviso è del I settembre e dà tempo un mese ai cittadini per la presentazione delle proposte progettuali. L’anno scorso l’avviso era datato 11 marzo, dunque la scadenza era stata rispettata, ma per qualche motivo le votazioni sui progetti ammessi si svolsero in calcio d’angolo, dal 10 al 24 dicembre. Comunque sia non si sa a cosa sono stati destinati i 18.800,00 euro disponibili nel 2021 perché non si è riusciti a trovare l’esito del processo. Niente informazioni anche per gli anni precedenti, fino ad arrivare al 2017 quando da rassegna stampa risulta l’acquisto di panchine e fioriere collocate in piazza Duomo a Carini. Piccolo problema: la spesa è di 18.240,58 euro ma la somma effettivamente disponibile era di 586,00 euro, il che significa che il Comune ha praticamente fatto tutto con fondi propri. Probabilmente una doccia fredda per l’amministrazione visto che nel 2016 c’erano a disposizione 20.244,04 euro (e il Comune aveva speso 20.449,14 euro).
Risultati altalenanti anche a Montelepre (5950 abitanti) che ha un processo particolare. Di fatto i progetti da finanziare vengono scelti in assemblea. L’ente ha un regolamento tra i più antichi, adottato nel 2015. Quest’anno ancora non sembrano esserci news ma il Comune ha fondi che negli ultimi anni viaggiano attorno ai 4 mila euro, dunque non rientra tra quelli che devono avviare i processi entro il 30 giugno. Il passato racconta questo. Nel 2016 e nel 2017 i fondi sono stati spesi, e nel 2016 l’Amministrazione ha ritenuto opportuno destinare 15.000,00 euro a fronte dei 9.000,00 previsti dalla Regione, e il numero di progetti approvato è sempre significativo. Nel 2018 la Regione rileva una mancata spesa e i fondi (3.882,56 euro) vengono restituiti anche se esistono avviso ed esito con tanto di progetti vincitori. Per gli anni 2019 e 2020 non si è riusciti a rintracciare informazioni. Nel 2021, con una spesa di 4.800,00 euro e grazie ai risultati di un’assemblea pubblica tenuta il 13 dicembre, sono stati approvati 7 interventi (con proponenti ASD Runners, Associazione Turistica Pro Loco, AM Arte Video Production, Salvatore Sapienza, ASD Judo Tigre, AUSER, Valentina Cucchiara).
Quando le tempistiche non sono corrette
Un Comune attivo è Camporeale (3086 abitanti) che adotta il regolamento nel 2018 e sempre quell’anno avvia i processi. Nel 2016 e nel 2017 non si era mosso e aveva restituito le somme disponibili (rispettivamente 27.784,26 euro e 24.596,84 euro). Dal 2018 fino all’anno scorso i procedimenti risultato attuati. Ma non sempre con successo. Proprio nel 2018, infatti, nonostante esista un esito, la somma (23.892,57 euro) risulta restituita alla Regione. Va meglio nel 2019 quando vengono spesi 22.782,95 euro (su 25.061,37 euro disponibili e, quindi, con 2.278,42 euro restituiti alla Regione) e la votazione vede 466 preferenze che danno la vittoria a 5 progetti. Sei invece i progetti che vincono nel 2020 per 24.000,00 euro (circa 1.300 euro vengono messi dal Comune) e sette quelli che vincono nel 2021 per una somma stanziata di 26.000,00 euro e grazie al voto di 440 cittadini. Cosa c’è che non va allora? La tempistica. Quest’anno sembra che ancora non sia stato pubblicato l’avviso, nel 2021 l’avviso è del 7 settembre e nel 2020 l’assemblea pubblica è fissata per giorno I settembre. Poiché dispone di più di 10 mila euro, il Comune dovrebbe avviare l’iter entro il 30 giugno.
Stesso problema anche in quello che probabilmente è il Comune più virtuoso, il “trapanese” Alcamo, che peraltro, con i suoi 45025 abitanti, è il più popoloso. Ad Alcamo infatti pare che l’unico vero neo consista nella tempistica, sia per l’avvio del processo (e infatti ancora per il 2022 non c’è nulla) sia per il tempo concesso alla presentazione delle proposte e alle votazioni (che è di norma abbastanza limitato). Tutto il resto – almeno negli ultimi anni – viaggia secondo normativa. C’è un regolamento, approvato nel 2017 e poi significativamente modificato nel 2018. È concesso ai cittadini sia di presentare progetti sia, sui progetti ammessi, di votare quello che desiderano sia realizzato. C’è anche un po’ di partecipazione. Per esempio l’anno scorso (presentazione delle proposte dal 16 al 22 novembre, votazione sui progetti ammessi dal 30 novembre al 5 dicembre) hanno votato in 1429 per 1115 voti validi. E c’è di più. Oltre alla quota di democrazia partecipata in senso stretto che, nel 2021, secondo i calcoli del Comune, era di 18.490,87 euro, qui si sceglie di aggiungere “una quota derivante dalla decurtazione del 10% dell’ammontare complessivo annuo erogato ai Consiglieri Comunali a titolo di indennità di presenza, sia per la partecipazione alle sedute di Consiglio che a quelle di Commissioni Consiliari, per essere destinato esclusivamente a finalità di attività sociali”, pari a 3.201,80 euro. Alla fine “vincono” il progetto “L’arte… riparte – Natale insieme” presentato da Gianni Lombardo, che ottiene 249 voti validi e viene interamente finanziato per 18.000,00 euro, e “Qui con te, genitorialità consapevole” di Vitalba Genna, che ottiene 146 voti validi e viene parzialmente finanziato per 3.692,67 euro.
Nel 2020 (con proposte da presentare dal 24 al 29 novembre e votazioni sui progetti ammessi fissate nel periodo dal 7 al 13 dicembre) Alcamo destina i fondi della democrazia partecipata a 4 progetti. Interamente finanziati sono “Natale solidale al tempo del Covid” di Cristoforo Marrone (3.568,66 euro), creazione di un’aula didattica digitale di Gaspare Romano (3.000,00 euro), attivazione di orti urbani di Maria Luisa Settipani (6.000,00 euro). Parzialmente finanziato (con 3.244,51 euro) il sostegno alle Caritas parrocchiali proposto da Vittorio Scurto.
Qualche perplessità invece la suscitano i dati relativi agli anni precedenti, prova forse della difficoltà degli enti locali di fare previsioni esatte sui fondi della democrazia partecipata, di cui la Regione dà la misura ufficiale con due anni di ritardo. Ed ecco che nel 2019 ad Alcamo per la democrazia partecipata votano 1766 cittadini, l’iter si svolge (avviso ed esito esistono) e viene seguito dalla stampa. Ma da fonti ufficiali della Regione non risultano somme disponibili. Niente fondi ufficialmente disponibili anche per il 2018 quando però per la democrazia partecipata la città spende comunque 51.785,23 euro. E andando ancora a ritroso, nel 2017 si spendono 30.231,98 euro, aggiungendo dalle casse comunali un botto di soldi visto che la disponibilità era di 4.255,76 euro. Nel 2016 vincono 19 progetti e si spendono 35.000,00 euro, appena un pizzico di più dei fondi disponibili (32.507,75 euro).
Iria Cogliani
Terrasini, foto di Gilberto Gaudio from Rome, Italy, CC BY 2.0, via Wikimedia Commons