Un “modello” di regolamento per la democrazia partecipata a disposizione di Comuni, associazioni e cittadini

Un “modello” di regolamento per la democrazia partecipata a disposizione di Comuni, associazioni e cittadini

Ignorati, spesso scritti con il copia-incolla, qualche volta introvabili: sono i “Regolamenti per l’uso dei fondi per la democrazia partecipata”, il primo passo del percorso con cui i Comuni siciliani sono obbligati a spendere insieme ai cittadini almeno il 2% dei fondi che ogni anno ricevono dalla Regione.
Dall’analisi di questi documenti si può dedurre se non tutto, almeno buona parte di come gli enti locali interpretano e dunque attuano la legge regionale sulla democrazia partecipata. E spesso il “difetto” di partecipazione che si riscontra nell’applicazione della legge parte proprio da qui.

A partire da queste considerazioni, negli ultimi mesi Spendiamoli Insieme ha dato il proprio contributo ad un gruppo di lavoro nato dopo un incontro pubblico ad Avola, dedicato ad una riflessione sulla corretta applicazione della legge in quel territorio.
Con questo gruppo di lavoro abbiamo scritto un “modello” di regolamento sulla democrazia partecipata, corredato dai documenti (avviso pubblico, scheda di progetto, scheda di votazione) previsti dalla legge. Il regolamento proposto è da subito a disposizione di Comuni, associazioni e cittadini, da scaricare, consultare ed adottare, in autonomia o chiedendoci supporto. Alla scrittura del regolamento hanno contribuito rappresentanti del Patto per la Partecipazione Popolare Area Vasta, attivo in sei città della Sicilia centro-orientale (Catania, Caltanissetta, Siracusa, Noto, Monterosso Almo, Scicli) e dell’associazione Acquanuvena di Avola.

Regolamento: un obbligo variamente disatteso

“Il Regolamento sulla democrazia partecipata non è un optional né una prescrizione recente – spiega Giampaolo Schillaci, Professore Ordinario all’Università di Catania e portavoce del Patto per la Partecipazione Popolare Area Vasta – Per i Comuni siciliani, approvarlo è un obbligo, introdotto dalla legge 8/2018 (art. 14, comma 6)”.
Ad oggi, secondo i dati di Spendiamoli Insieme, 65 Comuni siciliani su 391 non hanno ancora approvato il regolamento. Quelli presenti sono pubblicati e scaricabili per lettura su www.spendiamolinsieme.it nelle schede dedicate ad ogni Comune siciliano.
“Inoltre – aggiunge Schillaci – moltissimi Comuni non hanno aggiornato il regolamento alla luce delle disposizioni del 2018, dunque non si sono adeguati alle novità introdotte su questioni centrali come il diritto dei cittadini di presentare e votare i progetti”.
Ancora secondo i dati di Spendiamoli Insieme, sono 143 i regolamenti approvati prima del 2019 in Sicilia (a Mascali il più “antico” di tutti, approvato nel 2014), dunque evidentemente non adeguati all’attuale normativa.
“Più in generale, per scrivere un buon Regolamento occorre avere sottomano l’intera normativa e la qualità media dei regolamenti approvati in Sicilia fa pensare che così non sia stato fatto. Per questi motivi – conclude il prof. Schillaci a nome del gruppo di lavoro – e dato che il regolamento è un documento fondamentale per una corretta interpretazione dello spirito, dell’importanza e delle previsioni della nostra legge regionale sulla democrazia partecipata, abbiamo messo insieme dati, analisi, studio dei documenti, esperienze sul campo e passione civica per proporre una soluzione”.

Cosa si trova nel modello di regolamento

Il regolamento qui proposto, in perfetta coerenza con i riferimenti normativi, disciplina le fasi del processo di democrazia partecipata previste dalla legge. Individua inoltre responsabilità per ciascuna delle fasi e indica chi ha diritto alla partecipazione e quali possono essere gli ambiti tematici.
Il regolamento, soprattutto, individua alcuni punti chiari e incontrovertibili:
1) il diritto dei cittadini di fare proposte;
2) il successivo diritto dei cittadini di esprimere una preferenza;
3) la composizione esclusivamente tecnica e mai politica della commissione che valuta l’ammissibilità dei progetti;
4) il diritto alla partecipazione per i minorenni;
5) la previsione di una sezione dedicata alla democrazia partecipata nelle home page dei siti dei Comuni.

Scarica il modello di regolamento

Insieme al modello di regolamento mettiamo a disposizione anche altri documenti.
Sono già stati redatti un modello di Avviso Pubblico, con cui i Comuni aprono i processi di democrazia partecipata invitando i cittadini a presentare proposte, e un modello di Scheda Progetto, da utilizzare per la presentazione delle proposte.

Scarica il modello di Avviso Pubblico
Scarica il modello di Scheda Progetto

Nelle prossime settimane sarà redatto anche un vademecum, pensato per presentare il regolamento sia alle amministrazioni locali che alla cittadinanza insieme alle scelte fatte nella redazione e alla logica che ha condotto a fare queste scelte. Il vademecum sarà anche utile per guidare i processi di adozione e applicazione del regolamento.

Spendiamoli Insieme è sin da subito a disposizione di Comuni, associazioni e cittadini che vogliano approfondire l’argomento, adottare il regolamento e migliorare così il proprio processo di democrazia partecipata.

 

Alessia Cotroneo

Avola, foto di Lamberto Zannotti, via Wikimedia Commons