Non solo a fianco di cittadini e associazioni: “Spendiamoli Insieme” entra a scuola all’Istituto di Istruzione Superiore “Sciascia – Fermi” di Sant’Agata di Militello.
40 studenti delle classi 3A, 3B, 4B, 4D del Liceo Scienze Umane, giovani tra i 15 e i 17 anni che risiedono in 14 diversi Comuni della zona, stanno facendo un percorso finalizzato a renderli protagonisti attivi dei processi di democrazia partecipata del proprio territorio.
Le attività si dividono in due filoni principali. Il primo riguarda l’analisi di cosa attualmente accade nei 14 Comuni di residenza degli studenti con migliorare e allargare le maglie della partecipazione nei loro territori. Ad esempio, ci si concentrerà sulla possibilità di far partecipare a questi processi le persone dai 15 anni in su, come già accade in oltre 170 Comuni Siciliani. Dopo aver fatto questo lavoro, gli studenti interverranno concretamente nei processi, là dove possibile, presentando progetti da finanziare con i fondi regionali della democrazia partecipata.
Ecco cosa emerge in positivo e in negativo da una prima analisi dei processi di partecipazione attivati nei Comuni di provenienza dei 40 studenti.
In positivo si distinguono: Sant’Angelo di Brolo, che dal 2016 ad oggi ha sempre attivato e completato il processo partecipativo; San Marco d’Alunzio e Santo Stefano di Camastra, che hanno sempre pubblicato l’avviso per la democrazia partecipata; Galati Mamertino, dove negli ultimi tre anni hanno partecipato alle votazioni in media 700 cittadini. In negativo: Tortorici, dove dal 2016 ad oggi la legge sulla democrazia partecipata è rimasta costantemente inattuata; Caronia, che l’anno scorso ha modificato il Regolamento eliminando la fase di voto popolare (che nel 2021 si era chiusa con circa 900 preferenze); Sant’Agata di Militello, dove non solo i cittadini non votano le proposte da finanziare ma di fatto si finisce per realizzare sempre eventi natalizi, anche già in corso.
Nel mezzo i Comuni in cui la democrazia partecipata si declina in luci e ombre: Reitano, che pubblica per la prima volta l’avviso nel 2022; San Fratello, dove anche i sedicenni possono proporre progetti ma poi a scegliere è un tavolo tecnico-politico; Castell’Umberto, che non ha il Regolamento sulla partecipazione, non consente ai cittadini di avanzare proposte ma dal 2016 ad oggi, con una sola eccezione, ha sempre pubblicato l’avviso; Brolo, che apre alla partecipazione dei minorenni nel Regolamento ma non nell’Avviso 2022; Acquedolci, dove i minorenni partecipano ma non si riesce a rintracciare il Regolamento; Capri Leone, in cui ogni anno arriva immancabilmente una sola proposta popolare o poco più, nonostante il Comune abbia sempre pubblicato l’avviso; Tusa in cui il coinvolgimento della cittadinanza segue tutti gli step burocratici ma non si riescono a rintracciarne gli esiti per capire cosa è stato effettivamente realizzato.
Alessia Cotroneo