Accanto ai “siciliani che vogliono” ci sono pure i siciliani che non vogliono. O che, probabilmente, non sanno nemmeno di poter volere. Che sia a causa di informazioni intempestive o poco efficaci, a causa di una generale disaffezione alla cosa pubblica o per qualsiasi altra ragione, nei processi di democrazia partecipata si registrano infatti anche casi straordinari di mancata partecipazione.
Nella prima metà di quest’anno l’esempio più calzante è quello di Vallelunga Pratameno (Libero Consorzio di Caltanissetta). La cittadina (3289 abitanti) ha già completato l’iter e assegnato i fondi, 13.978,13 €, a due progetti: il Festival canoro ideato dalla Pro Loco e i lavori di riqualificazione e abbellimento di tre punti lungo la via Nazionale e la via Roma e la Scalinata Edmondo De Amicis proposti da Alessandro Barcellona. Le due proposte avevano budget non sostenibili – «la previsione di spesa ammonterebbe ad una cifra di gran lunga superiore alla somma da destinare per le finalità in argomento», si legge nel documento del Comune – e allora l’amministrazione, ritenendo entrambi i progetti meritevoli, ha fatto una mediazione prima della consultazione cittadina, si è confrontata con i proponenti e ha trovato con loro un accordo che, pur “ridimensionando” le ipotesi progettuali iniziali, consente di realizzarle entrambe. Peccato che – forse ritenendo a quel punto inutile partecipare alla consultazione oppure a causa della data scelta, il 2 agosto – all’assemblea «non è stata registrata la presenza di alcun cittadino».
Alla vicenda di Vallelunga Pratamena fa eco quella di Naso (Area Metropoltana di Messina) dove nel 2022 votano per l’attribuzione dei fondi di democrazia partecipata 3 cittadini in tutto. C’è da dire che ai nasitani è consentita solo la scelta dell’area tematica entro la quale sviluppare gli interventi, il che forse non suscita particolare entusiasmo. Comunque sia, il dato numerico resta significativo.
E se si da uno sguardo indietro, si trovano altri casi. Restando al 2021 e per fare ancora qualche esempio, zero partecipanti si sono registrati a Rodì Milici (Area Metropolitana di Messina, 1957 abitanti) dove all’assemblea indetta dal Comune non si sono presentati cittadini né associazioni, e ad Altavilla Milicia (Area metropolitana di Palermo, 8305 abitanti) dove a seguito dell’avviso nessuna preferenza è pervenuta da parte della cittadinanza. Sempre l’anno scorso, “quasi zero” è stata la partecipazione, a Viagrande (Area Metropolitana di Catania, 8549 abitanti) dove a votare è stato un solo cittadino. Vero è che una sola era la proposta presentata. Ma è anche vero che proprio la presentazione di un’unica proposta e poi la registrazione di un unico voto non sembrano prove di larghe partecipazioni. Unico progetto e unico voto si registrano nel 2021 anche a Santa Flavia (Area Metropolitana di Palermo, 10989 abitanti) mentre a Vita (Libero Consorzio di Trapani, 1888 abitanti) all’assemblea si presenta un solo cittadino e a Regalbuto (Libero Consorzio di Enna, 6850 abitanti) vengono approvati 3 progetti con 3 voti, uno a progetto.
Resta ora da vedere – in questi e altri Comuni caratterizzati da poca o nulla partecipazione – se quest’anno le cose andranno meglio.
Iria Cogliani
Vallelunga Pratameno, CC BY-SA 4.0, via Wikimedia Commons