“Oltre” la democrazia partecipata, la Biblioteca nel Bosco di Monte Ceraulo

“Oltre” la democrazia partecipata, la Biblioteca nel Bosco di Monte Ceraulo

Ne avevamo parlato già qualche mese fa, presentandola come una bella storia, con numeri di partecipazione a tre cifre. Dallo scorso 7 ottobre è diventata anche una bella opera realizzata e a disposizione dell’utenza. Si tratta della Biblioteca nel Bosco di Monte Ceraulo, opera proposta, votata e realizzata nell’ambito del processo di democrazia partecipata 2022 del Comune di Mascalucia, centro di 30 mila abitanti nel Catanese.

Nel dicembre 2022, gli Amici del Bosco Ceraulo, partenariato di associazioni che riunisce Giacche Verdi Etna Torre del Grifo, Rete 2030, CAI Catania, Si conta e si racconta, Tupeté, Fratres Mascalucia, Croce Rossa Mascalucia, hanno presentato un progetto di democrazia partecipata per arricchire l’area attrezzata del bosco con una vera e propria biblioteca, un luogo che incoraggiasse la lettura, l’apprendimento, il contatto con la natura, con attività e volumi dedicati anche ai più piccoli.

Il progetto, che ha ottenuto 219 voti sui 366 validi espressi dai cittadini, è stato nettamente il più votato dalla cittadinanza tra i quattro (Biblioteca nel Bosco di Monte Ceraulo, Museo per la storia di Mascalucia, Bonus sterilizzazione cani di proprietà dei cittadini con ISEE inferiore a 20.000 euro, Doposcuola gratuito per alunni diversamente abili) che si sono contesi i finanziamenti assegnati al Comune dalla legge regionale sulla democrazia partecipata. 13 mila euro che sono serviti ad allestire un luogo dedicato alla cultura, alla lettura e all’apprendimento, oltre a un corner di scambio gratuito libri, nell’area naturale di 17 ettari alle pendici dell’Etna, gestita dall’aprile 2022 da “Gli Amici del Bosco Ceraulo” in sinergia con l’amministrazione comunale. Un luogo che aveva ripreso vita grazie alla comunità locale, dopo più di 10 anni di chiusura.

È servito quasi un anno per realizzare la Biblioteca ma alla fine il risultato ha premiato la volontà dei cittadini. «Negli scorsi mesi abbiamo sollecitato ripetutamente gli uffici competenti – aggiunge Giulio Pappa a nome del Comitato Amici del Bosco Ceraulo – anche con il supporto dell’assessore Marchese e della consigliera comunale Lombardo, che hanno preso a cuore il progetto. A distanza di un anno, possiamo dire di avercela fatta, con il sostegno dell’amministrazione comunale di Mascalucia, della ditta Biotech che ha lavorato instancabilmente per materializzare la nostra visione. Uno speciale ringraziamento va ai numerosi visitatori che hanno sostenuto la causa con una piccola donazione investita per l’acquisto di ulteriori materiali. Il nostro obiettivo adesso è consolidare il progetto della Biblioteca ed espanderlo anche in collaborazione con la scuola. Non è semplice, perché il nostro è un impegno volontario, per questo facciamo un appello alle persone a diventare anche parte della gestione, se non del Bosco nel complesso, almeno della Biblioteca».

Buona partecipazione ma tempistiche e procedure da migliorare

L’inaugurazione della Biblioteca nel Bosco di Monte Ceraulo è un successo, certo, che però non sposta di una virgola le considerazioni riguardo all’effettiva qualità del processo di democrazia partecipata attivato, che non è stato tutto rose e fiori.

Intanto si è svolto, come spesso accade, a pochi giorni dal gong, tra il 25 novembre e il 31 dicembre 2022, poco più di un mese per la raccolta delle proposte civiche, la votazione e la “conta” dei voti popolari. Nello specifico i cittadini e le associazioni locali hanno avuto 13 giorni di tempo per presentare progetti e meno di 48 ore (dalle ore 8 del 13 dicembre alle 24 del 14 dicembre online) per votarli sul sito del Comune, con una postazione informatica accessibile in orario d’ufficio presso la sede comunale.

Bene ma non benissimo, tanto più che non si tratta di un’eccezione ma della regola di tutti i processi di democrazia partecipata attivati a Mascalucia.

Inoltre per i cittadini non è stato semplice votare. La procedura informatica richiede di caricare la foto del codice fiscale e di confermare il voto. Veri e propri ostacoli per i meno giovani e i meno informatizzati, che tolgono appeal alla partecipazione del cittadino medio.

Incompiuti almeno altri tre progetti tra Mascalucia e Pedara

È innegabile che a Mascalucia la democrazia partecipata porti parecchi cittadini al voto, e non da oggi. Ma a fronte di inaugurazioni e opere realizzate – la Biblioteca nel Bosco oggi; l’acquisto di un mezzo per la Croce Rossa, premiata con 461 voti su 627 validi nel 2018; la realizzazione di un Centro Giovanile (oggi chiuso ndr) che ha ottenuto 318 voti su 665 validi nel 2017 – le incompiute non mancano.

Che fine ha fatto il progetto di democrazia partecipata che si è aggiudicato i fondi del 2019? Era risultato il più votato con 174 voti su 294 validi e prevedeva la realizzazione di interventi di arte urbana. A presentarlo, apprendiamo non dalle “carte” ufficiali ma dall’intervista a Giulio Pappa, attivista per varie realtà del territorio, era stata un’altra realtà associativa, Mascalucia 2030. «L’obiettivo – racconta Giulio, tra i promotori del progetto con Mascalucia 2030 – era realizzare un grande murales a firma di un noto street artist. Con la pandemia ci sono state altre priorità. A quattro anni, ancora non c’è traccia dell’opera, anche se da delibera i fondi risultano spesi».

E non è l’unico caso. Nel 2020 si aggiudica i fondi della democrazia partecipata, con soli 30 voti, il progetto “Il parco giochi rinnova il look”, presentato dal Comune. Dai dati ufficiali della Regione risulta una sanzione per mancata spesa. «Abbiamo chiesto più volte agli uffici competenti. il Comune rivendica di aver provveduto a portare avanti l’opera – aggiunge Giulio Pappa – e di non aver restituito i fondi. Ad ogni modo, l’unica cosa che abbiamo visto sul territorio è un percorso ciclo-pedonale dentro la villa comunale, non so se finanziato grazie alla democrazia partecipata, anche se, paradossalmente, restano i divieti di ingresso per le bici all’ingresso della villa»

Anche a qualche chilometro di distanza, a Pedara, ci sono parecchie incognite legate in particolare al processo di democrazia partecipata 2021. «Come comitato Pedara 2030 avevamo proposto un percorso di riqualificazione in chiava culturale del centro storico – conclude Giulio Pappa – che prevedeva l’intitolazione di piazze e vie a figure femminili importanti della storia locale. Era l’unica proposta, non si è passati neanche dalle votazioni, anche se agli atti risulta un voto, ma ad oggi il progetto non è stato realizzato».