“Oltre” la democrazia partecipata: il caso “RiAttiviamo stu Jardinu” a Termini Imerese

“Oltre” la democrazia partecipata: il caso “RiAttiviamo stu Jardinu” a Termini Imerese

L’anno è il 2021. Ma quello è solo l’inizio della storia. La storia, infatti, prosegue. Ed è “importante, anche per cogliere appieno il senso della democrazia partecipata, scoprire quali meccanismi possono scattare nelle comunità locali dopo la realizzazione dell’opera finanziata con i fondi della democrazia partecipata”, spiega Giuseppe D’Avella del team del progetto di monitoraggio civico “Spendiamoli Insieme”.
Ed è proprio questo, la narrazione degli effetti di una singola realizzazione su un intero quartiere, ciò che sta a cuore all’arch. Duilio Laquidara, segretario dell’associazione HimerAzione che nel 2021 con il progetto “Riattiviamo stu Jardinu” ha “vinto”, con 394 preferenze su 654 in totale (tra cui 78 voti non validi e 4 schede bianche) i fondi della democrazia partecipata di quell’anno (12 mila euro).

“Vorrei condividere più informazioni sul progetto e ciò che si sta facendo dopo la fine dei lavori”, scrive l’architetto a “Spendiamoli Insieme”.
Per HimerAzione, associazione giovanile che opera su Termini Imerese con l’obiettivo di promuovere il patrimonio culturale della città, “riattivare” è la parola chiave, dice Laquidara. “Riattivare e non solo riqualificare. Perché la semplice riqualificazione di un bene comporta la sua sola sistemazione fisica e tecnologica. Invece con riattivare intendiamo porre l’accento sull’uso e le attività che il luogo può ospitare per generare nuovi processi sociali e culturali”.
Ed è quello che è successo a partire dal 2021 quando “grazie ad un protocollo di intesa tra il parroco, don Antonio Todaro, il Comune di Termini Imerese e l’associazione HimerAzione, è stato redatto il progetto ‘RiAttiviamo stu Jardinu’.
Lo scopo era quello di “adottare, riattivare e restituire” alla comunità uno dei luoghi simbolo del territorio: il giardino della Chiesa di Maria SS dell’Annunziata, che era stato lasciato alle incurie del tempo e al vandalismo. Il progetto mirava a “ridare nuova vita” agli spazi convertendoli in luoghi di accoglienza e promozione sociale attraverso l’organizzazione di eventi e di un orto sociale e didattico, in modo da coinvolgere la cittadinanza, dal singolo alle associazioni, e portare ad “una rigenerazione sociale e culturale”.
I fondi della democrazia partecipata 2021 – racconta il presidente di HimerAzione – “hanno permesso la riqualificazione del giardino, in particolare l’adeguamento e la manutenzione dell’impianto elettrico, la realizzazione dell’impianto irriguo e la messa a dimora di nuove specie arboree”. Un primo passo indispensabile ma non sufficiente. Il punto era – ed è – ciò che quel giardino riqualificato si poteva accogliere.
Ed ecco che “dalla fine dei lavori, il giardino è stato utilizzato dal Comune di Termini Imerese, dalla stessa associazione HimerAzione e da altri soggetti per attività di carattere sociale e culturale”. Non è tutto. “Da luogo abbandonato, il giardino ha riacquistato decoro grazie alla costante presenza degli associati di HimeAzione che effettuano una costante pulizia e conservazione del luogo”. Inoltre, “gli stessi volontari hanno cominciato a essere un punto di riferimento per il quartiere”. Infine, ma non meno importante, “l’insieme di attività ed eventi che si sta svolgendo nella zona, sta contribuendo ad attirare l’attenzione sul quartiere e sui suoi monumenti abbandonati”.
“La democrazia partecipata – conclude Laquidara – è una buona occasione per far rinascere la partecipazione attiva dei cittadini all’interno delle comunità locali. Ringraziamo ‘Spendiamoli Insieme” per l’attenzione e il costante monitoraggio su questo settore”.

Iria Cogliani

 

Foto: Maria Terranova (FB)