I processi di democrazia partecipata intorno ad Avola

I processi di democrazia partecipata intorno ad Avola

Due soli sono i Comuni di “prima corona” di Avola. Una è la “capitale” Siracusa che con 47.942,64 € a disposizione, avviso 2023 con scadenza alle ore 12:00 del 31 luglio e la peculiarità di un budget per la realizzazione di ogni progetto che non può superare il 30% della somma stanziata, è in marcia per la democrazia partecipata di quest’anno e per il completamento del processo dell’anno scorso.

L’altro Comune confinante è Noto, 23694 abitanti e fondi annuali destinati alla democrazia partecipata per circa 14 mila euro. Il “circa” è necessario. I ricercatori di “Spendiamoli Insieme”, infatti, non hanno trovato notizie né per l’anno in corso né per il 2022. Uno “stop” che è un peccato. Nel triennio precedente la città si era adoperata. Uno slancio cominciato con l’approvazione del regolamento proprio nel 2019, e il risultato quell’anno di 7 progetti presentati e 3 approvati e la votazione di 105 cittadini. Nel 2020 aumentano sia le proposte che diventano 9 sia i votanti che arrivano a 373 e assegnano la “vittoria” ancora a 3 progetti, come accaduto l’anno prima. Nel 2021 il “trend” cambia. Viene presentato un solo progetto e non si va a votazione. Dopo di che, il nulla. Almeno finora.

Allargando un po’ lo sguardo, ecco però Floridia (21359 abitanti e circa 14 mila euro annui)  e Rosolini (20750 abitanti, circa 11 mila euro l’anno) che sembrano aver rinunciato del tutto alla democrazia partecipata. A Floridia dal 2019 a oggi infatti i ricercatori non hanno trovato atti o news e il regolamento in vigore è uno dei più vecchi, varato nel 2017 e pertanto ben prima dell’introduzione delle modifiche normative più significative. A Rosolini, che ha un regolamento più recente, datato 2019, l’ultima informazione rintracciata risale al 2020.

A metà strada c’è Canicattini Bagni (6737 abitanti e circa 10 mila euro l’anno) dove quest’anno tutto tace mentre nel biennio precedente l’elemento significativo è il quasi raddoppio dei votanti, dai 262 del 2021, anno in cui è stato approvato il nuovo regolamento, ai 402 del 2022, mentre, andando ancora a ritroso, si registra l’assoluta mancanza di informazioni del 2020 e, negli anni precedenti, processi svolti più o meno sempre. Doveroso essere ottimisti anche per Pachino (21758 abitanti, circa 14 mila euro annui) che, dopo un lungo silenzio, nel 2021 ha approvato il regolamento e l’anno successivo ha realizzato il processo partecipativo. Quest’anno però ancora nessuna notizia. No news per l’anno in corso anche a Melilli (13353 abitanti, fondi sempre attorno ai 15 mila euro). La cittadina ha “buoni trascorsi” che fanno ben sperare. Ma qualche ombra c’è. A Melilli i cittadini non votano, a scegliere è un tavolo tecnico.

E adesso i Comuni virtuosi. Per Palazzolo Acreide (8416 abitanti, fondi annui attorno ai 12 mila euro) e Priolo Gargallo (11585 abitanti, fondi per 15 mila euro) ancora non ci sono notizie per il 2023 ma, entrambi con regolamento del 2019, svolgono sempre i propri iter, passaggio dopo passaggio, compresa dunque la fase della votazione.

E al top c’è Solarino (7725 abitanti, fondi annui per 12.500 euro), uno dei pochi Comuni tutti in “verde” su www.spendiamolinsieme.it. Vuol dire che ogni anno, dal 2016 in poi e compreso l’anno in corso, si sono trovate notizie sulla democrazia partecipata della città. Con un regolamento modificato nel 2019 per ridurre gli oneri dei soggetti proponenti (dichiarazioni sostitutive di atto notorio), Solarino è andata avanti tra alti e bassi di partecipazione ma da ultimo registra una rinata voglia di protagonismo della comunità che passa dai 47 votanti del 2021 ai 511 del 2022. Piccola défaillance: per il 2023 l’avviso è già scaduto (18 marzo) ma ancora non si conoscono gli esiti.

Iria Cogliani

Foto: Melilli, dal sito istituzionale del Comune.