Nell’ambito della democrazia partecipata siciliana qualche Comune che getta il cuore oltre l’ostacolo c’è. Basta guardare i regolamenti adottati per scoprire che – assieme ad una marea di atti che si assomigliano moltissimo – si trovano anche “carte” che provano a illuminare le norme di legge con una visione propria.
Lo fa certamente Gibellina (3918 abitanti) nel Trapanese. La città spende i fondi, rispetta le scadenze, ha adottato per tempo (2018) il proprio regolamento. E vive il principio di cittadinanza come apertura. Tra coloro che possono presentare proposte, infatti, indica anche quegli «attori sociali che pur non risiedendo nel Comune di Gibellina, si distinguano per il loro contributo al panorama socio-culturale gibellinese». Un modo per dire che la città è di coloro che, con le loro azioni, la “costruiscono” giorno dopo giorno.
In questa direzione va anche Campofelice di Roccella (7553 abitanti) nell’Area Metropolitana di Palermo. Qui il regolamento indica tra i potenziali proponenti gli «operatori economici locali anche non residenti».
Qualche Comune prevede espressamente tra i soggetti che possono presentare proposte anche gli istituti scolastici del territorio. È il caso, per fare qualche esempio, di Buccheri (1867 abitanti) e Pachino (21758 abitanti) nel Siracusano, Mistretta (4548 abitanti) e Savoca (1707 abitanti) nel Messinese. Ma anche di Castrofilippo (2734 abitanti), nel Libero Consorzio di Agrigento, e di Valverde (7845 abitanti) nell’Area Metropolitana di Catania. Solo che Castrofilippo ha adottato giusto quest’anno il regolamento e sempre quest’anno ha prorogato di un mese (dall’11 settembre al 10 ottobre) la scadenza per la presentazione delle proposte. Valverde ha approvato il regolamento l’anno scorso ma i ricercatori non sono riusciti a trovare altre notizie. Tocca quindi aspettare per vedere se e come questa collaborazione con le scuole qui avrà successo.
E, sempre nel solco dell’apertura, leggendo qui e là i regolamenti in vigore, ecco che si scopre che Cattolica Eraclea (3473 abitanti) e Vita (1888 abitanti), rispettivamente nell’Agrigentino e nel Trapanese, aprono agli «stranieri e apolidi residenti e iscritti all’anagrafe da 3 anni». Ma c’è di più. Bivona (3401 abitanti, ex provincia di Agrigento) e Condrò (464 abitanti, Area Metropolitana di Messina) ammettono alla partecipazione anche i non residenti, purché domiciliati nel Comune, e non solo i soli.
Altrettanto, per esempio, fa Ventimiglia di Sicilia (1845 abitanti, Area Metropolitana di Palermo) che si contraddistingue però anche per un altro elemento. Tra i criteri di ammissibilità delle proposte, Ventimiglia indica infatti “il rispetto della parità di genere nella misura del 50%». La parità di genere è fattore di ammissibilità anche a Monforte San Giorgio (2618 abitanti) nel Messinese o a Villabate (19501 abitanti) nel Palermitano.
Alcamo (45025 abitanti) nel Trapanese fornisce un buon esempio di altro tipo, il buon esempio di persone che mettono mano alla propria tasca pur di supportare la democrazia partecipata e i progetti dei cittadini. Nel regolamento (2018) si prevede che il budget della democrazia partecipata comprenda, oltre ai fondi dovuti per legge, anche il 10% dei gettoni di presenza dei Consiglieri Comunali, peraltro vincolando queste risorse a interventi che riguardino Attività sociali.
Iria Cogliani
Gibellina, foto di Davide Mauro, via Wikimedia Commons