La “svolta” di Catania, in nome della partecipazione civica

La “svolta” di Catania, in nome della partecipazione civica

È datata 2022 la “svolta” di Catania. La grande città, che conta 297499 abitanti, su www.spendiamolinsieme.it risulta colorata in verde per tutti gli anni. Un colore che significa – come i follower del progetto “Spendiamoli Insieme” sanno bene – che per ogni anno sono stati rintracciati atti e documenti, informazioni e notizie. Il che è di per sé un segnale positivo.

Il processo partecipativo della capitale dell’area metropolitana etnea, però, presentava alcune ombre. La prima, forse la più importante, è che fino all’anno scorso i catanesi venivano chiamati a votare e a scegliere su progetti presentati dallo stesso Comune. Si “saltava” cioè un passaggio fondamentale, quello della presentazione di proposte e idee da parte dei cittadini. Un passaggio che è chiaramente previsto dalla legge, ha valore culturale e simbolico, ma anche di incoraggiamento ad un protagonismo attivo e operativo da parte della cittadinanza, e – soprattutto – è stato ideato per favorire l’emersione di bisogni, istanze, aspettative e desiderata nell’ambito della comunità.

Da quest’anno – come si legge nell’avviso che avvia il processo partecipativo 2022 – questa tappa fondamentale è invece rispettata. «Tutte le persone fisiche, residenti nel territorio comunale e che abbiano compiuto il diciottesimo anno di età, nonché le associazioni, i comitati e tutti gli organismi di rappresentazione collettiva che abbiano sede legale e/o operativa nel territorio di questo Comune» sono infatti invitati «a elaborare e presentare proposte e idee progettuali per la realizzazione di azioni e interventi specifici, cui destinare l’utilizzo delle risorse».

E c’è di più. Negli anni scorsi gli avvisi non davano informazioni sui fondi. Si trattava infatti di scegliere uno tra diversi interventi progettati dal Comune e per i quali, probabilmente, il Comune aveva tutti i dettagli. Quest’anno non solo sono i cittadini a dover presentare proposte ma la cittadinanza è preventivamente informata sul “quantum”: i fondi 2022 per la democrazia partecipata di Catania sono pari a 200 mila euro. E non è poco.
Chiaramente definiti anche gli ambiti tematici a cui devono far riferimento i progetti presentati dai cittadini: Tutela dell’Ambiente, Controllo del Territorio, Attività Sportive e Culturali, Spazi Verdi e Arredo Urbano, Sviluppo Economico e Turistico, Valorizzazione delle aree destinate alla vivibilità urbana. C’è solo l’imbarazzo della scelta.

Last but not least, la data di scadenza: la presentazione deve avvenire entro le ore 12 del 10 ottobre. Il tempo c’è ma per i catanesi è la prima volta che sono chiamati a progettare, quindi è meglio che ci si impegnino da subito. La scheda-progetto che dovranno compilare, comunque, pur lasciando ai proponenti la possibilità di allegare «documenti, fotografie, articoli di giornali ecc», è semplice: oltre ai dati di chi presenta la proposta, chiede in sostanza l’indicazione dell’area tematica a cui si fa riferimento, il costo e una descrizione sintetica.
Al termine della fase di raccolta di proposte della cittadinanza, e dopo la verifica della fattibilità dei progetti presentati da parte degli uffici comunali, la parola tornerà ai catanesi per la votazione utile a selezionare i progetti da finanziare. Anche su questo aspetto c’è da migliorare le procedure fin qui utilizzate. Fino al 2021 le modalità attivate sono state le seguenti: invio di una mail, sottoscrizione della preferenza presso la sede comunale e le sedi delle circoscrizioni e via pagina Facebook ufficiale del Comune di Catania. Quest’ultimo punto, in particolare, ha rivelato criticità nel recente passato.

Iria Cogliani

Catania, foto di Castielli, CC BY-SA 3.0, via Wikimedia Commons